Maurizio Landini: dalla lezione di Macaluso la speranza di cambiare la società

Cultura e lucidità di analisi i suoi tratti distintivi. Cresciuto nella lotta contro il fascismo e nelle battaglie sociali per il riscatto delle lavoratrici e dei lavoratori

“A nome della Cgil e mio personale esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa di Emanuele Macaluso. La sua vita e il suo straordinario impegno politico sono profondamente legati alla storia della sinistra, del sindacato e della democrazia del nostro Paese”. A dirlo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“Emanuele Macaluso – ricorda il leader della Cgil – ha ricoperto responsabilità pubbliche di primissimo piano ed è stato espressione di una generazione che si è misurata ed è cresciuta nella lotta contro il fascismo e nelle lotte sociali per il riscatto delle lavoratrici e dei lavoratori. Giovanissimo, si afferma come capo della Cgil siciliana e guida in prima persona i contadini nell’occupazione delle terre e nella lotta contro gli agrari, che costò la vita a decine e decine di sindacalisti. In quelle battaglie ci si scontrava non solo con i grandi proprietari delle terre ma anche con Cosa Nostra, a cui molto spesso gli agrari erano legati”.

“Sono queste esperienze, maturate nel vivo delle lotte sociali nella sua terra, – prosegue Landini – che hanno fatto di Macaluso un dirigente di primissimo piano del PCI, vicino a Togliatti negli anni ‘60 e poi, con Berlinguer, direttore dell’Unità. Cultura e lucidità di analisi sono stati tratti distintivi di Macaluso. E proprio per questa ragione non poteva non cogliere e analizzare con sofferenza la crisi della sinistra degli ultimi anni”.

“La sua vita – conclude il segretario della Cgil – ci fa ripercorrere e riscoprire le lotte della sinistra e del sindacato che rappresentano tanta parte della storia della democrazia italiana. La sua curiosità e il suo impegno, così presenti fino ai suoi ultimi giorni, ci danno nuova speranza per cambiare la società in cui viviamo”. 

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