Amazon riconosce il sindacato

Per la prima volta a livello mondiale il colosso dell’e-commerce sigla un accordo quadro con i sindacati in materia di lavoro e tutele per i lavoratori alle proprie dipendenze. Il commento della Filt Cgil

“Èuna giornata molto importante perché si tratta del coronamento di un lavoro iniziato molti anni fa”. Il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, non nasconde la propria soddisfazione al termine dell’incontro che ha sancito la firma in calce all’accordo siglato tra Amazon, governo e parti sociali.

Il percorso. “La nostra è un’iniziativa partita almeno sei anni – spiega Malorgio – con assemblee ospitate nei bar delle periferie. Abbiamo faticato a ottenere le prime iscrizioni al sindacato perché i lavoratori avevano paura a tesserarsi. Si tratta di un risultato importante, passato per diverse azioni di mobilitazione, prima territoriali, fino allo sciopero nazionale del marzo scorso. Fondamentale è stato l’intervento del ministro del lavoro, Andrea Orlando, così come la volontà di Amazon di raggiungere questo obiettivo”.

Cosa cambia. “Oggi quei lavoratori – spiega il dirigente sindacale – possono vedersi riconosciute cose che fuori sembrano normali: veder riconosciuta la loro rappresentanza, la possibilità di svolgere incontri territoriali e nazionali, di discutere di problemi che vanno dai premi di risultato, ai carichi di lavoro, ai temi della sicurezza. Questa è la dimostrazione – sottolinea Malorgio – che esistono spazi per il sindacato anche dentro queste forme così pervasive di economia. Per questo il risultato più importante è stato raggiunto dal punto di vista politico”.

Riflessi internazionali. “Quello firmato oggi è il primo protocollo di relazioni industriali sottoscritto da Amazon con le organizzazioni sindacali in Italia e in Europa”, gli fa eco Michele De Rose, segretario nazionale con delega al trasporto merci e logistica della Federazione dei lavoratori dei trasporti della Cgil. “Dimostra che il sindacato può gestire i processi di innovazione, anche quando provengono da colossi come Amazon. Pensiamo che attraverso questo protocollo si possano affermare compiutamente tutti i diritti dei lavoratori del multinazionale dell’e-commerce di Seattle”.

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L’Assegno unico e universale per i figli a carico è per tutti. Per richiederlo potete presentarvi alla sede del patronato Inca più vicina a casa vostra, dopo aver ottenuto un Isee valido grazie all’aiuto dei Caaf Cgil

A marzo 2022 parte il nuovo Assegno Unico e Universale che sarà destinato a tutte le figlie e i figli fino a 21 anni, a prescindere dalla condizione lavorativa dei genitori e sostituirà tutti i benefici precedenti (Anf e detrazioni per figli e bonus nascita e bebè).

Da gennaio è possibile fare domanda per ricevere l’assegno che avrà un importo variabile in base al proprio Isee e alla composizione del nucleo familiare. L’erogazione dell’Assegno Unico sarà disposta direttamente da Inps ogni mese e non più in busta paga. 

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