Lavoratori Eurospin tra rischio contagio e trasferimenti selvaggi, costretti a dormire in macchina e a pulire i bagni

La denuncia di Filcams, Fisascat e Uiltucs: è l’unica azienda a non rispettare i protocolli nazionali

“L’unica azienda commerciale a non rispettare i Protocolli Nazionali – che il Governo ha sottoscritto insieme alle parti sociali e che ha recentemente rafforzato e aggiornato affiancandoli al piano di vaccinazione – e a non aver costituto i comitati aziendali per la prevenzione del Covid-19”. La denuncia è di quelle gravissime. La raccogliamo da un comunicato unitario di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil della Calabria ed è riferita alla condotta del gruppo Eurospin spa, da tempo sotto la lente di ingrandimento dei sindacati, non solo in Calabria ma su tutto il territorio nazionale, perché “continua nelle sue pratiche di gestione dei propri punti vendita che come più volte denunciato minano alla salute e sicurezza delle dipendenti e dei dipendenti in piena pandemia”.

“Nelle pieghe di questa denuncia – aggiunge Giovanni Dalò, funzionario della Filcams Cgil nazionale – ci sono pratiche scellerate che abbiamo costatato in questo periodo di emergenza sanitaria. Laddove è ormai accertato che mantenere la stessa squadra di lavoro evita contatti sempre diversi e quindi, evidentemente, evita nuovi contagi, il gruppo impone spesso cambi di team, aumentando i rischi che il virus possa girare più facilmente tra i dipendenti. In più, abbiamo denunciato spesso in questi mesi che in molti punti vendita le pulizie del negozio, compresi i servizi igienici, anche quelli riservati al pubblico, il parcheggio, i bidoni della spazzatura, sono demandate ai dipendenti del supermercato, anche se non rientrerebbero di certo nelle competenze previste dal contratto e possono, anche queste, rappresentare un rischio connesso al virus. Oltre a dire che per sanificare correttamente gli ambienti, in tempi di pandemia, ci vorrebbero competenze che un dipendente del negozio non è tenuto ad avere”.

“Quando sono entrato a lavorare in Eurospin sei anni fa, si respirava un’altra aria. Con i cambi al vertice le cose sono andate peggiorando”. A parlare, e a confermare le criticità di una gestione che mette in difficoltà i dipendenti, non solo sul fronte della salute e della sicurezza, è Nino, delegato Filcams Cgil impiegato in un punto vendita di Reggio Calabria. Adesso lavora nella stessa città dove vive, ma non è sempre stato così. “Sono stato distaccato a Lamezia, Crotone, Vibo Valentia” e se a Crotone si è trattato di uno spostamento di due mesi, il lavoro a Vibo è durato due anni e mezzo: 100 chilometri, due ore di viaggio al giorno tra andata e ritorno.

“Ci sono colleghi che devono percorrere dai 100 ai 150 chilometri per andare a lavorare. Fino a 40 si può accettare, ma queste distanze sono davvero esagerate. Anche se si tratta di una questione di necessità – spiega Nino – potrebbe essere affrontata e organizzata diversamente”.

È “la pratica dei trasferimenti selvaggi – si legge nella nota unitaria dei sindacati calabresi – adottati da Eurospin per fa sì che chi lavora nei punti vendita della nostra regione si trovi a vivere un vero e proprio calvario; l’azienda costringe lavoratori e lavoratrici part-time a lavorare in supermercati molto distanti dalla propria residenza e con turni che impediscono di poter vivere dignitosamente la propria vita fuori dal luogo di lavoro. Ci sono casi crescenti di lavoratrici e lavoratori che si costringono a dormire in macchina, per poter risparmiare e mettere da parte il necessario per vivere”.

“Sono un part time a 20 ore – confermaun lavoratore che per non rinunciare all’assunzione ogni mattina da oltre un anno e mezzo si ritrova a coprire, due volte al giorno, la distanza tra Reggio Calabria e Tropea, un tragitto di quasi 99,5 km – a fine mese la mia busta paga è di circa 750 euro e ne spendo 300 di gasolio. Spesso dormo in macchina per evitare il tragitto”.

“Nelle poche interlocuzioni avute – si legge nella nota delle sigle calabresi – l’azienda non ha mai risposto alle nostre istanze, mantenendo un atteggiamento evasivo anche di fronte a evidenti violazioni contrattuali e di legge. Una situazione questa non più accettabile e se dalle Istituzioni e dagli organismi ispettivi interessati non sono arrivati segnali di interessamento, non intendiamo più tollerare condizioni di tale gravità che umiliano e mettono in pericolo le lavoratrici e i lavoratori”.

“I sindacati del commercio della Calabria hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti dell’azienda Eurospin Sicilia spa e attraverso flash-mob che si terranno nel mese di aprile a partire da venerdì 16, davanti i vari supermercati sparsi per il territorio, porteranno all’attenzione pubblica la condizione di chi per poter vivere non solo deve lavorare ma, secondo certe aziende, rinunciare alla propria dignità”.

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