Lavori usuranti: per pensione agevolata, domande entro il 1° maggio

I lavoratori, addetti ad attività gravose e pesanti, che maturano i requisiti agevolati per l’accesso al trattamento pensionistico dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, devono presentare domanda entro il 1° maggio per il riconoscimento del beneficio.

E’ quanto comunica l’Inps nel messaggio n°1169 del 19 marzo scorso precisando che la richiesta può essere presentata anche dai lavoratori dipendenti del settore privato, che hanno svolto lavori particolarmente faticosi e pesanti, e che raggiungono il diritto alla pensione di anzianità con il cumulo della contribuzione versata in una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, secondo le regole previste per queste gestioni speciali. 

Ricordando che per queste categorie di lavoratori non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita previsti per gli anni 2019, 2021, 2023 e 2025, l’Inps indica i destinatari del pensionamento agevolato; vale a dire, lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti; addetti alla cosiddetta “linea catena”; conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo, che possono conseguire il trattamento pensionistico ove in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni (utile per il diritto alla pensione di anzianità) e, se lavoratori dipendenti, di un’età minima di 61 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 97,6 ovvero, se lavoratori autonomi, di un’età minima di 62 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,6 (somma dell’anzianità contributiva e anni anagrafici).

Ciò vale anche per i lavoratori notturni a turni, occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiori a 78 all’anno, oppure per periodi di durata pari all’intero anno lavorativo, mentre varia per quelli, la cui attività si è sviluppata per un numero di giornate inferiore: fermo restando per tutte queste categorie, il requisito dell’anzianità contributiva di 35 anni, infatti, varia quello dell’età anagrafica e della quota, secondo questo schema:

  • Lavoratori occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno, se dipendenti, devono avere un’età minima di 63 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 99,6 ovvero, se lavoratori autonomi, un’età minima di 64 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 100,6.
  • Lavoratori occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno, se lavoratori dipendenti, devono avere un’età minima di 62 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 98,6 ovvero, se lavoratori autonomi, di un’età minima di 63 anni e 7 mesi, fermo restando il raggiungimento di quota 99,6.

Nel messaggio, l’Inps ricorda, inoltre, che per quanto riguarda la decorrenza del trattamento, sono previsti differimenti, qualora la domanda di riconoscimento del beneficio venga presentata oltre il termine del primo maggio, nel seguente modo:

  • un mese, per un ritardo della presentazione inferiore o pari a un mese;
  • due mesi, per un ritardo della presentazione superiore a un mese e inferiore a tre mesi;
  • tre mesi, per un ritardo della presentazione pari o superiore a tre mesi.

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